Ancora un altro annuncio della Pasqua. Ancora una volta Gesù parla della sua Resurrezione. Ma ancora una volta non lo fa in modo chiaro, ma usa la “metafora” del Tempio. L’uomo può distruggere il Tempio, ma la potenza di Dio lo ricostruirà in tre gironi. L’uomo può pensare presuntuosamente di distruggere Dio, di annientarlo, ma in tre giorni, Dio lo resusciterà. È la triste storia che ancora oggi si ripete, quando si pensa che il nostro giudizio sulla Chiesa possa in qualche modo mettere in discussione la presenza di Dio nel mondo. Dio ancora oggi scaccia dal suo tempio i “mercanti”, toglie tutti coloro che non sono “costruttori” del suo Regno, il suo zelo fa “pulizia” di coloro che non frequentano il tempio per adorare Dio in Spirito e Verità ma solo per “trafficare” e svolgere i loro “loschi commerci”. Anche noi dobbiamo, con Gesù essere zelanti per la sua casa, purificare il nostro rapporto con Dio e aiutare i fratelli a farlo perché la casa di Gesù, le nostre case, le nostre chiese siano sempre più luoghi di preghiera e di incontro con Dio e con i fratelli dove solo l’interesse del Regno ci spinge ad operare.