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EUCARESTIA - VOCAZIONE - MISSIONE
TESTIMONIANZA
1) Parola data da mangiare per essere condivisa 1..l.) La Parola viene incontro per essere mangiata, al pari del pane Cf. Ger. 15,16. 16,10-11a:"quando le tue parole vennero le mangiai; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perchè io portavo il tuo nome, Signore, Dio dell'universo" «Quando annunzierai a questo popolo- tutte queste cose, ti diranno: Perché il Signore hI testimoni non sono tanto quelli che parlano ma quelli la cui vita "parla". Allora, ritraducendo il tema e collegandolo col vasto itinerario di riflessione e di preghiera, titolerei così il mio intervento. La presenza discreta dell'inutile servo nella mia vita povera tra i fratelli poveri. Questo secondo una angolatura particolare, che ho colto contemplando l'agire di Gesù, il suo dire e il suo dirsi attraverso i gesti, nel momento culmine del suo dono per noi. L'angolatura è definita da tre parole: CONSAPEVOLEZZA LIBERTA' DECISIONE Anzitutto la CONSAPEVOLEZZA. Ciascuno di noi sa per esperienza quale forza deriva dall'essere consapevole!!! E' molto più che "conoscere ". E' la capacità di comprendere il "senso" delle cose, di trovare il collegamento tra gli eventi che accadono e la propria storia personale, di intravedere le coordinate per cammini nuovi di vita. Giovanni, l'evangelista che ci racconta i fatti partendo dal cuore, quando contestualizza il gesto della lavanda dei piedi (in lui prende il posto dell'istituzione dell'Eucarestia) avverte l'esigenza di annotare più volte sapendo .........(Gv. 13,1.3-11-17) Ci facciamo alcune domande: 1) Qual'è il livello della nostra consapevolezza? Che tipo di catechesi viene fatta sull'Eucarestia (nella parrocchia? - in famiglia?2) Come educhiamo a collegare l'Eucarestia con la vita? 3) Quale lo spazio dell'ascolto nella nostra preghiera per imparare ad ascoltare Lui? EUCARESTIA, cattedra di SILENZIO. LIBERTA': è l'aspetto che sinceramente più mi appassiona "se il Figlio vi farà liberi sarete liberi davvero" ( Gv. 8,36) Nell'Eucarestia scopro la modalità massima di vivere la libertà, sia nel momento in cui è stata pensata "io offro la mia vita nessuno me la toglie" (Gv. 10,17-18) sia per la modalità scelta da Gesù per offrire in modo continuativo, la Sua vita per noi, cioè, il suo farsi pane spezzato. EUCARESTIA, infinita FANTASIA dell'Amore creativo di Dio! Una fantasia umana, per ricca e fervida che sia, al massimo sarebbe potuta arrivare alla lavanda dei piedi nel servizio: Dio va più in là; solo Lui, Lui poteva giungere ad inventare l'Eucarestia per offrire una presenza che non umilia, che non ha pretese, che resta al di là dei riscontri! Ci chiediamo: 1) Come educhiamo i nostri figli a fare scelte libere, consapevoli? Sappiamo metter da parte i nostri sogni perchè si realizzi in loro il Progetto di Dio? Accettiamo di vivere serenamente i momenti di solitudine legati al loro "diventare grandi" e sappiamo non starci male se ci cercano solo quando anno bisogno? DECISIONE E qui, ancora una volta è l'esperienza di Gesù nel momento culmine della Sua vita, ad illuminarci: a) "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse DECISAMENTE verso Gerusalemme" (Lc. 9,51) b) "E che devo dire: Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora!" (Gv 12,27). La lezione di vita che Gesù ci dà è di una eloquenza straordinaria: da una situazione di limite, di paura, di sofferenza, una precisa presa di posizione, una chiara scelta, uno stile di coraggio. Ricordo con amore e commozione le sei mie consorelle morte di Ebola cinque anni fa nello Zaire... Erano consapevoli del pericolo..... Erano libere di ritornare in Italia. Hanno deciso di rimanere, per essere accanto a quei fratelli nella paura e nel dolore per narrare loro con i fatti che l'amore di Dio è fedele, non si tira indietro neppure di fronte alla morte. Solo l'Eucarestia può dare la forza per una espropriazione di se fino al dono totale. E questo vissuto nella più assoluta gratuità. Guardo ancora una volta a Gesù: nella lavanda dei piedi si fa servo ma mantiene ancora il suo decoro, una certa solennità del gesto, sulla croce il corpo umano di Gesù è vilipeso, umiliato ma rimane con la "forma di uomo"; mantiene le caratteristiche proprie della persona. Nell'Eucarestia Gesù rinuncia anche alla "forma", alla "consistenza" umana: si nasconde, si consegna, si rende non visibile anche se toccabile. Un vero servizio d'amore comporta scomparire, non lasciare tracce di se nella gratuità più pura, perchè l'altro non si senta debitore, non si trovi obbligato a dire grazie! Possiamo anche qui chiederci: 1) Come lasciamo che l'Eucarestia "bruci", metta in crisi, cambi il nostro tran tran quotidiano? 2) Quale prezzo siamo disposti a pagare per obbedire al comando di Gesù: sapendo queste cose sarete beati se le metterete in pratica? |
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